Perdersi per poi ritrovarsi…”Out of the comfort zone”

Sono felice e orgoglioso di presentarvi il nostro nuovissimo brano OUT OF THE COMFORT ZONE (Invisible wave). Fuori dalla zona di comfort. Per noi, un tema fondamentale.Ha a che fare con Noi, con ogni momento, col senso che diamo alle cose, con ciò che ci fa stare bene.Nel testo c'è molto del mio essere un mental coach… a livello di principio proprio, di umile studio e applicazione di strumenti per vivere al meglio e dare una mano. Che cos'è una zona di comfort? Se, come e quando può essere necessario un cambiamento?Cambiare come? Con quali rischi? Queste e altre sono domande molto importanti, per cui ho pensato di abbinare, al testo ed alla melodia di questa canzone, un'iniziativa social che possa essere da stimolo e fonte di riflessione e confronto, iniziativa che vi svelo in questi giorni. Intanto… un enorme grazie a tutti e BUON ASCOLTO. INVISIBLE WAVE – OUT OF THE COMFORT ZONE:Guido Tonizzo (testo e musica, voce, pianoforte e tastiere)Cristina Sybell Spadotto (chitarra)Alberto Zenarolla (batteria)Stefania Della Savia (basso)Recording Studio:Luca Lukez Zanon; Foto copertina: Diego Silvestrin

Posted by Guido Tonizzo on Monday, August 5, 2019

 

Con la canzone “Out of the comfort zone” gli Invisible wave ci parlano delle zona di comfort, di cambiamento, del senso che diamo alle cose.

Avvolto dalle melodie di “Out of the comfort zone”, con piacere mi unisco al’iniziativa lanciata da questo gruppo e condivido con voi una mia personale riflessione sulle zone di comfort.

Un consiglio: mentre la leggete mettete in sottofondo la canzone degli Invisible wave…che sensazioni vi evoca?Quali altri spunti e riflessioni vi porta?

Chi lo sente e lo desidera, può condividere quanto emerge dall’ascolto e dalla lettura lasciando un commento, in fondo a questo articolo, all’interno della sezione “Leave a Comment”..lo leggerò volentieri!

 

Buona lettura!

 

 

 

Cosa può portarci fuori dalla zona di comfort?

Una situazione imprevista o sgradevole.

Un obiettivo tanto sperato e non ottenuto.

Come ci sentiamo in questi frangenti?

Arrabbiati, strani, destabilizzati, disorientati….

Cosa si cela sotto queste sensazioni?

“Quella persona non era come me l’aspettavo!”

“Mi immaginavo un’altra situazione.”

“Credevo che questo posto di lavoro fosse diverso”

 

Rabbia e delusione ci portano al limite…e cosa c’è oltre?

Oltre c’è un mondo interiore, tutto da scoprire.

Illogico ed irrazionale.

Ricco di informazioni, di nuovi concetti e nuove visioni.

 

“Quali vantaggi mi può portare questa situazione apparentemente così scomoda?”

 

A volte farsi delle domande quando siamo in difficoltà può esserci di grande aiuto.

Quando la crepa appare, il muro delle convinzioni e delle aspettative inizia a sgretolarsi…

La rottura di un nostro schema, la destrutturazione di un’abitudine fa parte della nostra evoluzione.

Osserviamo la Natura ed i suoi fenomeni.

Osserviamo il bruco che si trasforma in crisalide.

Osserviamo la crisalide, che si rompe per lasciare uscire la farfalla.

Osserviamo i serpenti, che quando crescono si liberano dalla vecchia pelle.

E ora torniamo a noi: una volta rotta la nostra “vecchia pelle”…abbiamo fatto tabula rasa!

Il vecchio schema si dissolve, nuove sinapsi si creano nel nostro cervello.

Nuovi concetti e modi di pensare a noi più funzionali per il particolare momento della Vita che stiamo attraversando.

Ed è a questo punto che siamo pronti per ripartire, per fare il passo successivo.

Forse un pò provati.

Forse un pò più consapevoli.

Con un mattone in più, da aggiungere al grande edificio della nostra esistenza,  che ogni giorno costruiamo tra amore e rabbia, fatica ed orgoglio, lacrime e sorrisi…

 

Buone metamorfosi a tutti!!

 

Alessandro Fauno Spadotto

 

Photo credits: Bankim Desai @rochangraphics (https://unsplash.com/photos/LeUtvhWhJ6Y)