Horus

“Quella volta, gli dei erano ancora tra noi, sapete?”
Il volto rugoso del vecchio si increspò in un sorriso, vedendo i volti dei bambini e ragazzi che lo ascoltavano tutt’orecchi.
Il fuoco riverberava sulle loro pelli, creando una danza di luci ed ombre che rendeva quel momento ancora più misterioso.
“Avevano le sembianze di noi umani..” Continuò a raccontare il vecchio.
“Si distinguevano da noi poiché erano in grado, guidati dalla sola intenzione, di tramutarsi in animali, mostri, creature alate e magiche. Di queste meraviglie rimane traccia solo in bassorilievi, dipinti e….racconti.”

I giovani seduti attorno al fuoco si strinsero, incuriositi. I loro occhi sembravano più grandi, pronti ad espandersi per dare vita con l’immaginazione a quel racconto.

E le loro orecchie sembravano ingrandirsi, per diventare imbuti ed inghiottire quante più parole era possibile.

Rise col cuore, il vecchio cantastorie.
E parlò di quel tempo in cui oro e spezie viaggiavano lungo i fiumi, su grandi vascelli di giunchi.
E le terre erano sorvolate da quegli dei che avevano ali enormi, variopinte e leggiadre.
E spiegò che nel loro corpo si manifestavano, a coppie, due serie di sensi atti a percepire.
Con la vista fisica potevano guardare il mondo, e lo stesso valeva per l’udito, l’olfatto ed il tatto.
In questo erano identici agli umani.

Ma con i sensi sottili potevano guardare oltre la coltre della materia, ascoltare voci provenienti da altre dimensioni, captare profumi ed odori ultraterreni….
“….loro sì che si ricordavano come fare!” Affermò il vecchio, compiaciuto.
“come….si ricordavano?” Chiese una bambina dagli occhi vivaci, come se qualcosa in quel racconto le stridesse.
“Beh, è così!” Rispose il vecchio, allargando le braccia.

“Come e quando non si sa, ad un certo punto anche gli uomini impararono ad usare entrambi i sensi, sia quelli fisici che quelli sottili. Alcuni dicono che gli dei portarono questa dote in dono agli uomini. E così anche questi riuscirono a vedere, sentire, odorare come gli dei. Peccato che un giorno arrivò una terribile malattia, che si sparse tra gli uomini rapidamente e a macchia d’olio.”

I ragazzi attorno al fuoco trasalirono, i loro occhi emanavano stupore.
Il vecchio si fermò, gremito dalle domande del suo giovane pubblico.
“Cosa succedeva a chi si ammalava?”
“Chi si ammalava perdeva tutti i sensi, ed al risveglio aveva solo i sensi fisici” Rispose il vecchio.
“E cosa accadde agli dei?”
“Gli dei svanirono.”
“E come si chiama questa terribile malattia?”
“DIMENTICANZA”.

 

 

Alessandro Fauno Spadotto

 

Photo credits:

https://www.pinterest.it/pin/646266615269396385/?nic_v1=1aN03Q%2F%2F9J1FoXCgrySonq8aMm7phBegXOd%2FgOKtxG7ryFw7sOFRTcTMo3nGabw2HZ